Cassie Lacroix

Aspetto fisico
Cassie ha un volto dolce e angelico, arrotondato e luminoso con assenza di imperfezioni. Sul suo viso risaltano i suoi zigomi leggermente pronunciati e un naso alla francese con la punta in sù. Le sue labbra quando è seria risultano piccole, carnose e poco voluminose, ma in grando di allargarsi in un ampio sorriso quando è felice e di buon umore. I suoi occhi color nocciola piccoli e dall'aria innocente sono contornati da delle ciglia di media lunghezza e delle sopracciglia poco folte e ad ala di gabbiano. La sua pelle rosea é sempre stata contornata da un tocco di abbronzatura che non la rende per niente lattea, ma le dona un colorito molto più caloroso. I suoi capelli sono lunghi fino alle spalle e il loro colore nayurale sarebbe castano scuro, ma nell'ultimo periodo prima di trasferirsi a Parigi si li era tinti color biondo miele.

Un collo da cigno rende il suo aspetto ancor più aggraziato, e il suo corpo é magro e non presenta evidenti curve , ma dei normali fianchi e gambe lunghe e snelle, ma che gli permettetono insieme al suo busto di arrivare alla modesta altezza di 1 metro e 63. Le braccia sono lunghe, allenate dagli anni in cui ha praticato l'aikido a colpire con precisione, ma anche abbastanza stabili e forti per tendere la corda di un arco.
Segni particolari
Porta spesso gli orecchini, per lo più di piccole dimensioni e ha una piccola macchia a forma di cuore su un fianco. Quando era piccola aveva i capelli lunghi e scuri, ma per comodità li ha tagliati a 13 anni corti corti per poi lasciarli crescere fino alla loro lunghezza attuale.

La signorina Roux ricorda l'arrivo di ogni suo protetto alla casa-famiglia molto bene. E sono stati tanti i bambini a cui ha prestato le sue cure e il suo tempo per crescerli e far si che potessero trovare una famiglia che desse loro l'amore di cui avevano bisogno. Ma c'era una bambina, che più di tutte l'aveva colpita. Era la notte del 27 Febbraio del 2004, e la Roux aveva finito come al solito il suo giro per le stanze dei bambini e dei ragazzi più grandi. Si era assicurata che ci fossero tutti e che stessero soprattutto dormendo. Era tardi, la mezzanotte era passata e lei stava per raggiungere la sua stanza per concedersi di dormire per il restante delle ore che la separavano dall'alba. Ma un suono all'esterno attirò la sua attenzione. Era un lamento, ma pian piano che si avvicinava alla fonte sentì più chiaramente che si trattava di un pianto. Non era raro che alcune madri, soprattutto le adolescenti, lasciassero il loro bambino appena nato davanti all'ingresso della casa famiglia piuttosto che andare in ospedale e portarle lì. In questo modo, principalmente di inverno, era facile che prendessero freddo e sviluppassero problemi fisici nello sviluppo. Per questo la Roux si sbrigò ad aprire la porta, trovandosi un piccolo fagotto all'interno di una cesta. Il neonato era ben coperto per fortuna, quindi dubitava fosse stata lasciata da una ragazzina. In più infilata fra le pieghe della copertina c'era una lettera. La donna prese tutta la cesta e la portò dentro al caldo. Arrivata alla sua camera poggiò la cesta sul suo letto. Il piccolo piangeva ancora, ma con meno enfasi di prima. Prese la lettera, notando che vi era solo quella e in più osservò meglio il neonato, notando che era una femmina. Infatti con la luce della stanza vide meglio il colore rosa carne della tutina. Sembrava avere non più di un mese di vita, forse anche meno. Posò la lettera sulla scrivania e prese tra le braccia la bimba cullandola, cercando di calmarla e dalle calore. Per fortuna la sua stanza era vicino agli uffici amministrativi e quindi lontana dalla parte di edificio in cui si trovava il dormitorio. Non sembrava che nessuno a parte lei fosse stato attirato dal pianto della piccola. Meglio così, aveva il tempo di capire chi l'avesse lasciata la davanti e se era il caso di avvisare le autorità o meno. Infondo lei faceva parte del consiglio dell'istituto, quindi era anche suo compito valutare ogni caso insieme agli altri colleghi. Per ora gli risultò più importante assicurarsi che la bambina stette bene. Per fortuna non era rimasta molto là fuori al freddo quindi sembrava che non avesse alcun tipico di problema fisico evidente. Inoltre aveva smesso di piangere e si era appisolata. L'aveva rimessa nella cesta per poi prendere la lettera e leggerla.

"Chiunque lei sia, se sta leggendo questa lettera significa che la mia piccola è al sicuro e che è stata accolta nella sua struttura. La ringrazio per aver deciso di occuparsi di lei, o in caso contrario di averla messa per lo meno al riparo. Di sicuro starà bene finché non è con me. Non lascerò nessun dettaglio su di me perché non voglio essere cercata e chiedo che neanche mia figlia una volta cresciuta venga a cercarmi. Si fidi, è meglio per tutti, soprattutto per la bambina non sapere chi sono e che esisto. Si inventi qualsiasi cosa; che sono morta, che ero malata o semplicemente gli dica la verità, ma la dissuadi dal desiderio di scoprire di più. Avrei tanto voluto crescerla, e non sa quanto mi duole separarmi dalla mia piccola, dal dono che Dio mi ha fatto. Ma conduco una vita pericolosa e non adatta per lei, la metterei costantemente in pericolo quindi la prego di trovarle una famiglia in grado di dargli l'amore che io non posso concederle.
Si chiama Cassie, è nata il 19 di Febbraio. Il suo nome sta per Cassiopea, la mia costellazione preferita e l'unico mio desiderio è che lei possa continuare a portare questo nome anche se dovesse trovare una casa e dei genitori che la cresceranno. Vi prego, abbiate estrema cura del mio angelo e non lasciate che le accada nulla. Donatele la vita che si merita. "



La Roux negli anni che vide crescere Cassie si ritrovò a pensare alle parole della lettera lasciata dalla madre. La bambina era davvero un angelo. Era buona, gentile e mostrava affetto a qualsiasi membro della casa famiglia. Faceva regali con le sue manine quando sapeva che qualche suo collega o un altro bambino stava poco bene. A volta chiedeva alla cuoca della mensa di insegnarle a fare dei dolci. E poi era bellissima, e l'energia che trasmetteva era stata una boccata d'aria per l'Istituto. Inoltre non sembrava aver paura di niente. Nonostante a volte alcuni dei ragazzi più grandi o di quelli più complicati da gestire si mostravano ostili con lei, riusciva ad addolcirli e li trattava come tutti là dentro. In particolare un giorno, quando lei aveva 6 anni fu portata un'altra bimba della sua età. Era stata levata ai suoi genitori dai servizi sociali. Era pallida, tutta pelle e ossa e piena di lividi. Era stata fosse la bambina con la condizione peggiore a mettere piede là dentro. La bambina si chiamava Kira, e d quando era arrivata non mangiava niente ed era aggressiva con tutti gli adulti che le si avvicinavano per aiutarla. Aveva le unghia lunghe e sporche e aveva già lasciato graffi a due colleghe della Roux, che schioccate dal modo animalesco della piccola si erano prese dei giorni di ferie. Tutti gli altri bambini le stavano alla larga, tranne Cassie. E fu proprio lei l'unica che riuscì ad avvicinarla, a guadagnarsi la sua fiducia. e grazie a lei in pochi mesi la nuova arrivata si riprese e si legarono molto l'una all'altra. Cassie era speciale, aveva un dono che le permetteva di farsi voler bene da tutti, e la signorina Roux spesso si chiedeva se la madre avesse davvero avuto delle ottime ragioni per non tenerla con sé. Se si le dispiaceva che non fosse lì a vedere la creatura meravigliosa che aveva dato alla luce e di cosa era capace.
A noi 9 anni viene affidata alle cure di una giovane coppia, Evelyn e Paul Lacroix, che fra tutti i bambini aveva scelto lei, innamorandosi fin dal primo momento del suo viso e del modo di fare. Ma lei all'inizio non ne voleva sapere di andare con loro, impuntandosi sul fatto che voleva anche Kira e che non avrebbe accettato di andarsene via senza di lei. Dal canto loro, i Lacroix avevano un po' di timore nei confronti di Kira, soprattutto di ciò che aveva passato e credendo non fosse adatta a loro. Cassie in qualche modo riuscì a convincerli e li aiutò con Kira, e con il passare dei mesi la coppia prese in considerazione di adottarle entrambe. A fine anno Cassie era ufficialmente loro figlia, e anche Kira. Quando entrambe lasciarono la casa famiglia, la Roux passò ogni giorno successivo la loro partenza a leggere quella lettera che la donna misteriosa e madre di Cassie le aveva lasciato. Finché un girono non decise di bruciarla. Cassie aveva una famiglia ora, e una sorella. Adesso era al sicuro.

Manipolazione della luce: è il potere di controllare i fotoni di luce con la mente. I manipolatori possono manipolare la radiazione elettromagnetica dei fotoni per produrre illuminazioni. Nel caso di Cassie il controllo della luce su Lyoko le permette di far si che la luce passi attraverso (o giri attorno) a lei permettendole di diventare invisibile per breve durata (Max. 1 o 2 minuti) e nel caso venga colpita il potere si annulla automaticamente. Può creare una copia olografica di se stessa per disorientare gli avversari. Se lei viene devirtualizzata, il clone scompare. In caso di attacco, per difendersi può creare uno scudo di luce che in base alla potenza di fuoco può resistere più o meno tempo ( in genere protegge da massimo 3 colpi ).